Prevenzione e sicurezza nei condomini

Non solo in zone isolate e lontane dal centro abitato, ma anche in condominio si sono verificati furti e aggressioni.

Contro questi reati, i condòmini possono difendersi con le tecnologie di videosorveglianza, ma anche attraverso la “sicurezza partecipata”. In questo articolo analizzeremo insieme le strategie per vivere al meglio e in sicurezza le aree comuni.

Le zone più a rischio all’interno del condominio sono sicuramente i parcheggi sotterranei, cantine, porticati, all’interno del nostro perimetro, zone in cui inconsciamente si abbassa la soglia di attenzione personale nei confronti di potenziali pericoli. Del resto, cosa dovremmo temere nel rincasare dopo una giornata di lavoro o dopo avere fatto la spesa, ad esempio? Eppure, la cronaca ci ricorda quanto siano numerose, in ogni parte d’Italia, di giorno come di notte, le aggressioni dei criminali negli androni dei palazzi e nei parcheggi condominiali, a scopo di rapina. Azioni che spesso si risolvono con una violenza inenarrabile, visto il breve tempo in cui devono consumarsi. Le vittime sono per lo più singoli individui, soprattutto donne e persone anziane.

Installare una video sorveglianza condominiale, con particolare attenzione verso zone più buie e isolate potrebbe essere un ottima soluzione: l’avviso della presenza di queste misure di sicurezza (obbligatorio), potrebbe già in partenza spaventare i malintenzionati e obbligarli a fare retro front. Inoltre le videocamere di sorveglianza possono essere utili per risalire all’identità del malvivente, nel caso in cui l’aggressione avvenga comunque.

Più difficilmente, in ogni caso, potrà registrarsi una ripetizione delle aggressioni in un condominio in cui sono presenti misure di sicurezza. Non per nulla, spesso, il primo suggerimento che le stesse Forze dell’Ordine danno ai complessi condominiali, al primo verificarsi di episodi di questo tipo, è proprio quello di dotarsi di telecamere. L’esperienza, insomma, insegna che l’effetto deterrente è garantito.

Per prevenire le aggressioni sono altresì valide tutte quelle iniziative, messe in campo dalle stesse Forze dell’Ordine, per diffondere una maggiore cultura della sicurezza tra i cittadini, soprattutto nella fascia più fragile e vulnerabile, ossia quella delle persone più anziane. In questi casi, grazie alla collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini, si parla di quei modelli sopraccitati di sicurezza partecipata, fondamentali per ricostruire relazioni personali all’interno di comunità sempre più disgregate.

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